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                          La Rosa Bianca (Sophie Scholl, Die letzten Tage)

 

A cura di Anthea Skodock

 

 





















Nazione: 

 

Germania

Anno: 

2005

Genere: 

Drammatico

Durata: 

117'

Regia: 

Marc Rothemund

Cast: 

Julia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs, Johanna Gastdorf, André Hennicke, Florian Stetter

Produzione: 

Broth Film, Goldkind Filmproduktion

Distribuzione: 

Istituto Luce

Data di uscita: 

28 Ottobre 2005 (cinema



La Rosa Bianca è la storia della studentessa di biologia Sophie Scholl che, insieme al fratello Hans e all’ amico Christiph Probst, fu condannata a morte dai nazisti nel febbraio del ’43 per aver distribuito dei volantini contro il regime all’ università di Monaco. La storia della Rosa Bianca  e dei fratelli Scholl non è nuova al cinema tedesco. Negli anni‘ 80 sia Percy Adlon che Michael Verhoeven l’hanno preceduta. Nel film di Marc Rothemund, a differenza, si parte dai verbali originali degli interrogatori (documenti inediti conservati per decenni negli archivi della Germania dell’Est e resi pubblici soltanto nel 1990) e dalle numerose testimonianze, come quella della compagna di cella Else Gebel. Nelle opere precedenti Sophie finiva per perdersi e confondersi nel gruppo di resistenza . Qui, al contrario, il punto di vista è concentrato su Sophie, l’ unico membro femminile del gruppo ed il membro più giovane. Ogni movimento di macchina  da presa, ogni piano è per lei, per la sua figura tragica, piena d’ amore fraterno e coraggio civile. La rosa bianca di Rothemund è un film dove il 90 % delle parole sono autentiche dando rilievo agli ultimi sei giorni di vita di Sophie Scholl. Il film inizia con la distribuzione dell’ ultimo volantino della Rosa bianca il 17. febbraio 1943 e finisce con la esecuzione di Sophie Scholl il 22. febbraio alle ore 17.00. Non ci sono azioni parallele o flash – back nel tempo, è un ritratto sensibile di lei, perfino il fratello ha solo una funzione marginale. Un approfondimento sul gruppo di resistenza o le sue motivazioni non vengono illustrati.

E’ un film di parole,  piuttosto che d’immagini, quasi di teatro piuttosto che di cinema. Con grande coraggio il regista predilige la semplicità.  La parte più intensa è data sicuramente dal rapporto tra Sophie ed il suo inquisitore Robert Mohr durante l’interrogatorio. L’interrogatorio si trasforma in uno strenuo duello psicologico, nel quale la ragazza mente e nega, ricorre a strategie e provocazioni, sembra cedere e si riprende con rinnovata forza, arrivando quasi a disarmare il suo avversario. Mohr prova sentimenti contrastanti per la giovane che vanno dalla rabbia all’incredulità fino alla compassione e all’ammirazione del suo coraggio . Lui è “oscurato” dalla fedeltà al sistema e dall’ indottrinamento della propaganda, nonostante qualche slancio positivo verso Sophie. Lei d’altra parte è solo tenuta dalla tenacia di chi crede in ciò in cui combatte, dalla coscienza più che dagli argomenti,  dalla forza della sua fede in Dio, da cui non si sente mai abbandonata. La resistenza contro Hitler e il regime nazista da parte di pochi tedeschi chiedeva un enorme  coraggio civile. Sophie Scholl era una di loro. Una eroina. Nel 2005 la Rosa Bianca ha vinto l’Orso d’argento come miglior film e Julia Jentsch, la interprete di Sophie Scholl, ha vinto lo stesso premio come migliore attrice protagonista. Il film è stato un successo nel suo paese di origine, la Germania. e ha un grande valore didascalico .

 Il regista Marc Rothemund

Rothemund nasce nel 1968 in Germania. Figlio del regista Sigi Rothemund comincia la sua carriera come assistente del padre. Il primo grande successo come regista lo consegue con la pellicola "La Rosa Bianca - Sophie Scholl" (2005), con cui ottiene l'Orso d'Argento per la miglior regia a Berlino.

 

 

 

 

 

 

 
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